Pietro Della Vedova, scultore e architetto di fama internazionale, nacque a Rima nel 1831. Da giovane venne avviato dal padre alla carriera di stuccatore. Si iscrisse dapprima all’ Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera, frequentando per sei mesi la scuola di scultura, poi, ritornato in Italia, nel 1854 venne ammesso all’ Accademia Albertina di Torino. Qui conobbe il suo maestro, Vincenzo Vela, del quale fu assistente alla cattedra di scultura, amico e collaboratore.
Durante la sua carriera partecipò a diverse esposizioni in Italia e all’estero, ricevendo importanti riconoscimenti a livello internazionale per le sue opere scultoree. Grazie al successo ottenuto costruì una palazzina in Torino, in Corso Galileo Ferraris 31, dove dimorò tutta la vita. Morì a Torino nel 1898.
Pietro Della Vedova non dimenticò mai il suo paese di origine ed ebbe l’idea di realizzare a Rima una “Casa-museo” dove esporre tutte le sue opere. Il progetto era un’impresa molto ardua per i tempi: la strada carrozzabile, infatti, non arrivava fino a Rima, ma si fermava a Rimasco. Per arrivare in paese c’eran soltanto un sentiero alpino lungo otto chilometri, percorribile a dorso di mulo. Il trasporto delle opere, anche di grandi dimensioni provenienti dal suo laboratorio di Torino, era costosissimo e difficoltoso. Le statue, alte anche più di quattro metri, viaggiavano da Torino a Varallo con la ferrovia, da Varallo a Rimasco con carrozze a cavallo e da Rimasco a Rima a dorso di mulo.
L’opera fu portata a compimento lo stesso anno della sua morte, senza che il maestro ne vedesse l’esito finale.
Per questa grande opera tutti i rimesi contribuirono in proporzione alle proprie disponibilità finanziarie: i rimesi vanno fieri ancora oggi di aver costruito, fra lo stupore di tutti, un museo di tale portata. Il maestro della scuola di Rima, Antonio Giulietti, ha contribuito a compilare il catalogo del museo nel quale figurano ben 171 opere esposte, calchi in gesso delle opere più significative che Pietro Della Vedova realizzò nel corso della sua carriera.
Ancora oggi i visitatori del museo restano meravigliati per la maestosità delle statue esposte in un ambiente accogliente e suggestivo.