Nel paese di Issime, comunità walser della Valle di Gressoney a 1000 m slm, si trova una delle più belle chiese dell’arco alpino, dichiarata Monumento Nazionale.
L’attuale edificio è la ricostruzione del 1683 di una chiesa precedente descritta in atti notarili a partire dal XIV. Sec.
Nel corso dei restauri del 1984 è stato mantenuto nella navata sinistra un arco ogivale che costituiva la base del campanile; proviene dalla chiesa primitiva anche la vasca battesimale romanica, che per secoli ha rappresentato il luogo della rinascita cristiana per tutti gli abitanti dell’alta valle del Lys.
All’interno è conservato un imponente altare barocco della fine del XVII secolo, realizzato dai fratelli Gilardi, intagliatori valsesiani, impreziosito da 182 statue in legno dorato e laccato.
Notevole anche il pulpito, realizzato nel 1710 e formato da pannelli intagliati raffiguranti gli Evangelisti, San Pietro, la barca di S. Pietro e la Natività, divisi da cherubini e decorazioni floreali.
La facciata, interamente affrescata con scene rappresentanti il Giudizio Universale, è stata realizzata tra il 1698 e il 1700 da Francesco Biondi, pittore e ritrattista attivo in Valle d’Aosta e a Ginevra. Dal basso si possono osservare scene relative al Purgatorio (a sinistra) ed all’Inferno (a destra) con le figure di numerosi dannati che escono dai sepolcri e sono trascinati su una barca verso una prigione di fuoco da alcuni demoni; salendo verso l’alto si trova il Paradiso con i Santi, tra cui San Giacomo, e personaggi dell’antico testamento, sino ad arrivare alle figure di Dio padre con la Vergine, San Giovanni Battista e alcuni angeli.
Le tre porte sono incorniciate in pietra lavorata, mentre sopra il portone centrale in legno intagliato del XVII secolo, una nicchia ospita la statua di San Giacomo, patrono del paese insieme a San Sebastiano.
All’interno della chiesa nel 1986 è stato allestito un piccolo museo di arte sacra; tra le numerose sculture qui raccolte figurano la statua di S. Giacomo Maggiore (XV sec.) e quella di S. Barbara. Il museo comprende una sezione dedicata alle argenterie con calici, croci e un reliquario seicentesco lavorato a sbalzo, cesello e bulino. Nel museo si possono inoltre trovare pianete e messali, fra cui un incunabolo di Basilea (1490 circa), raro documento dei passati scambi tra Issime e la Svizzera tedesca.
All’esterno della chiesa, intorno al sagrato, si trovano 15 nicchie realizzate ed affrescate nel 1755 dal pittore Antonio Facio di Valprato che rappresentano i misteri del Rosario e, ai lati, gli Apostoli e altri Santi.