Questa cappella, di antica origine e ricostruita nel 1701, dà il nome all’intero vallone e sorge in località Chröiz.
Fu un luogo di aggregazione della popolazione di Issime che viveva nel “Tiers de la Montagne”, una delle tre parti in cui fu diviso il territorio di Issime fino all’inizio del ‘700. Furono proprio le famiglie del paese, guidate dal mastro muratore Pierre Christillin, a costruire l’attuale edificio nei primi anni del 1700.
La cappella esisteva sicuramente in epoca più antica, essendo stata menzionata nel famoso “processo al diavolo”, redatto nel 1601.
All’ interno, sono da segnalare l’architrave con statue lignee della Madonna e di San Grato e l’altare in legno dipinto e dorato del XVII secolo.
In tempi passati, la festa di Santa Barbara del 4 dicembre era l’occasione perché si ritrovassero in questa cappella gli uomini rientrati dall’emigrazione stagionale in Francia e Svizzera. La cappella non è visitabile al suo interno, ma San Grato è un angolo bellissimo di Issime e merita una visita.
Il Vallone di San Grato è l’unico a mantenere intatto l’assetto di colonizzazione del popolo Walser con tutte quelle strutture che caratterizzavano i centri abitati e rendevano il popolo autosufficiente ed organizzato in maniera “comunitaria”: accessibilità adeguata, abitazioni, opifici (mulini, forge), cappella, campi, terrazzamenti, prati da sfalcio, pascoli e alpeggi.