Museo Giovanni Battista Filippa

Si tratta di una raccolta di oggetti pazientemente radunati da Giovanni Battista Filippa nel corso della sua avventurosa vita che lo aveva visto per lungo tempo lontano da Rimella. Emigrato ancora bambino nel Novarese, venne poi chiamato a prestare servizio militare nelle truppe napoleoniche (1807) con cui partecipò, fra l’altro, alla campagna di guerra in Spagna con la mansione di scrivano. Nel 1812 fu rimpatriato e congedato per grave malattia e rientrò definitivamente a Rimella.

Qui decise di tenere una cronaca degli avvenimenti riguardanti Rimella e specialmente la propria frazione Sella. Oggi le “Memorie dell’Oratorio della Sella e altre memorie pratiche” raccolte dal Filippa rappresentano una testimonianza importante della società e della cultura della Rimella di allora.

Nel 1836 Filippa donò alla comunità di Rimella la collezione esposta sino ad allora nella propria abitazione e definita da lui stesso “Gabinetto di curiosità e cose rare”, con lo scopo di stimolare la curiosità e gli interessi degli abitanti di Rimella fornendo loro “un’idea della complessità e della varietà del mondo”.

Dopo la sua morte la raccolta, costituita da materiale estremamente eterogeneo e insolito, fu incrementata grazie soprattutto all’interessamento del parroco Gaudenzio Cusa.

L’allestimento del Museo si articola su due piani e l’esposizione è corredata di cartelloni esplicativi e di aree multimediali per l’approfondimento degli argomenti trattati.

Al piano terreno troviamo una sezione dedicata alla storia ed al territorio di Rimella (colonizzazione walser, sistema insediativo in frazioni e alpeggi, architettura civile, chiese frazionali e chiesa parrocchiale). Altre sezioni sono dedicate al costume tradizionale rimellese (manichino con il costume della festa ed alcuni modelli di costume su bambole raffiguranti il costume della festa, quello da lavoro, quello da sposa e quello da vedova, fotografie d’epoca ritraenti donne in costume, storia del costume), alla gente di Rimella (storie di emigrazione e di vita di alcuni personaggi di spicco della comunità rimellese con esposizione di documenti e oggetti di G. B. Manio, pioniere dell’aviazione) ed alla sua lingua (filmato inerente le caratteristiche della lingua tittschu, con esempi di preghiere, proverbi, ecc.)

Al piano primo sono illustrate le peculiarità del Museo (il perché della sua fondazione, la figura di G.B. Filippa, le alterne sorti del Museo).

Nelle vetrine originarie sono esposti oggetti di diverso genere e provenienza: libri, pergamene e spartiti musicali; raccolte numismatiche, di pietre, legni e conchiglie. Alle pareti sono appese stampe, incisioni e dipinti.

Una sezione dà degno risalto alla figura di Giuseppe Mazzola, autore della pala per la parrocchiale di Rimella, poi andata bruciata. Al centro della sala è esposto l’unico frammento originale rimasto ed un video illustra la vita e le opere del Mazzola.

Notizie storiche sono illustrate su pannelli corredati da oggetti esposti in apposite vetrine; nella sala è presente la ricostruzione dell’albero della Libertà che venne issato nella frazione Sella con il berretto frigio in legno e che rappresenta una peculiarità del Museo.

Vengono inoltre illustrate le figure di Cornelia Ferraris e di Giacomo Calderini, artisti che hanno ampiamente operato a Rimella e di cui sono esposti dipinti e riproduzioni.

L’allestimento del Museo è arricchito dall’esposizione – nella Sala Consiliare municipale – di una ricca collezione di opere della pittrice Cornelia Ferraris.

Apertura su prenotazione: 0163 55203

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