Un itinerario suggestivo e panoramico che si snoda sulle antiche vie di collegamento tra gli insediamenti di Salecchio e Agaro (Saley e Agher in lingua Walser), paesi Walser tra i più isolati delle alpi e comunità oggi conosciute come “Walser del Silenzio”, per il destino comune di dispersione degli abitanti a valle dopo secoli di stanziamento in quota. L’elemento paesaggistico farà da sfondo a un percorso che si addentra tra boschi di conifere e faggi, alpeggi storici e suggestivi panorami sulle colossali cime alpine.
Il cammino parte dal Rifugio Zum Gora – termine Walser che significa sullo strapiombo, sull’orrido – visto il suggestivo punto panoramico in cui è situato: una terrazza soleggiata da cui si può godere di un panorama unico sull’alta Val d’Ossola. Si parte dall’abitato di Salecchio Superiore, un borgo di rara bellezza che ancora conserva l’aspetto insediativo Walser tipico di un tempo, con case e fienili in legno e pietra che circondano l’Oratorio di San Giuseppe (risalente al XVII sec.), il forno e l’antica segheria mossa dalle acque del ruscello sovrastante: qui venivano prodotti le travi in larice per le abitazioni, attrezzi da lavoro e arredi domestici.
Lasciato l’abitato il percorso si fa subito in salita, si addentra nel bosco di larici lasciando momenti per rifiatare e ammirare un panorama invidiabile. Si raggiungere poi una radura con splendidi pascoli tra cui spicca l’Alpe Salecchio, un piccolo alpeggio con baite oramai decadenti e un bivacco da poco ristrutturato, in cui è possibile sostare per una pausa e rinfrescarsi con acqua potabile di fonte.
Il sentiero riparte in diagonale in direzione delle montagne rocciose, attraversa una foresta di conifere inerpicandosi su una ripida salita per giungere nei pressi dell’oramai abbandonato Alpe Casarola di sopra, un tempo caseificio che ora funge da rifugio in caso di emergenza. Il percorso ridiscende, supera un corso d’acqua e si addentra in una splendida radura ricca di vegetazione floreale (tra cui lavazza, arnica, genepì, ecc.) sormontata dalle cime acuminate di Pizzo Pojala (2773 mt) e Pizzo Topera (2480 mt).
Continuando il cammino, inerpicandosi lungo il pendio settentrionale, si giunge al Passo del Muretto (Zum Miirli, 2351 mt), il valico di collegamento tra i Walser di Salecchio e i Walser di Agaro e di transito tra la Val Formazza e la Val Devero, perno di una fitta rete di relazione tra comunità montane usato anche per raggiungere il lago d’Altillone in Formazza durante la processione delle ninfee. Si narra inoltre che veniva usato dagli abitanti di Salecchio per andare a ballare ad Agaro. Ora possiamo fermarci a godere di un panorama mozzafiato che si affaccia su splendidi ghiacciai e cime rocciose che svettano oltre i 3000 mt di altezza, tra cui Punta Devero (3007 mt) che sormonta l’omonima vallata.
In discesa verso il lago di Agaro, si percorre un sentiero ripido ed erboso, a tratti dissestato, intuitivo ma non propriamente segnato, sino a giungere all’Alpe Bionca: alpeggio attivo in cui da poco è stata ristrutturata una nuova sala di mungitura. Qui si devia a sinistra e si entra nel bosco, si costeggia l’Alpe Topera e si prosegue in discesa lungo un percorso tortuoso e ombreggiato sino a raggiungere l’azzurro lago di Agaro, sulle cui sponde si trovano le ultime baite di Agaro paese, quelle più alte che non sono state sommerse dalla diga, la zona si chiama Spygher (sorge l’alpeggio di Spygher), in cui in estate è possibile degustare il tipico formaggio Bettelmatt prodotto più a monte sull’Alpe Pojala.
Siamo giunti in un lago particolare con le sue acque turchesi sotto le quali si trovano le rovine dell’antico villaggio Walser di Agaro, fondato nel XIII secolo e più volte distrutto dalle valanghe, le cui case erano adagiate sul fondovalle e distribuite in due piccoli nuclei di Agaro e Margone. Nel 1936 la società Edison avviò il progetto di costruzione di una diga (oggi gestita da Enel), gli abitanti ricevettero delle indennità per spostarsi nelle valli di vicine.
Costeggiamo questo affascinante scrigno naturale intriso di storia, contornato da imponenti e scure pareti rocciose. Percorriamo la sponda ovest lungo un sentiero ampio e comodo affrontabile anche da bambini e famiglie. Giunti all’imponente muraglione della diga imbocchiamo il sentiero H6 che si inoltra nel vallone del rio d’Agaro e guadato il fiume si attraversa un suggestivo passaggio sotto una balma rocciosa per proseguire su una scalinata in sasso muovendo verso Pioda Calva: un ampio pianoro con edifici Walser diroccati e una casetta in legno recentemente ristrutturata. Si attraversa Mollio Basso e con un bellissimo sentiero panoramico che serpeggia, su sentieri lastricati, ripido in discesa. In poco più di 2 ore dalla diga, si giunge a Croveo, uno splendido borgo del comune di Baceno.
Consiglio dell’autore
Da non perdere a Salecchio Inferiore le festività religiose del 2 febbraio (giorno della Candelora) e del 15 agosto (Festa di Maria Assunta), mentre a Salecchio superiore il 1° maggio si organizza la festa religiosa di San Giuseppe.
Vale la pena fare un salto anche a Salecchio Inferiore, lungo un breve percorso in discesa che si addentra nel bosco. Nell’antico borgo è ancora possibile visitare la chiesa, il cimitero Walser e la scuola elementare, attualmente sede del Museo etnografico Walser che ricostruisce i luoghi e gli oggetti della vita di un tempo.
Varrebbe la pena anche di visitare la frazione di Ausone raggiungibile attraversando la galleria artificiale sotto il muro della diga. Ad Ausone si trova la chiesetta dedicata a santa Elisabetta, in cui sono state riposte le colonne dell’antica chiesa di Agaro, recuperate in occasione di uno svuotamento e l’antica scuola delle genti di Agaro. Da non perdere a fine settembre la festa della Frazione di Costa (Hutz).