Dalla frazione di Riale si procede verso il borgo di Salecchio Superiore, sui passi dei Walser, lungo un’antica rotta commerciale che collegava Milano a Berna, il sentiero G00 Via del Gries/Via Sbrinz, che discende dal passo del Gries (2479 mt), un tempo percorsa da lunghe file di muli carichi di merci (tra cui lo “sbrinz” il formaggio svizzero dell’Oberland Bernese). Il sentiero attraversa le numerose frazioni di Formazza lungo il corso del fiume Toce. Alte cime e una scenografica cascata faranno da sfondo a un itinerario intriso di autentica tradizione degli antichi popoli montanari.
Partenza da Riale (1730 mt), in lingua Walser Chärbäch, incantevole frazione, è la più settentrionale del comune di Formazza tra i primi insediamenti Walser in Italia e direttamente confinante con il Goms, distretto svizzero del Canton Vallese e terra di origine Walser. Gioiello di architettura di montagna, a Riale sorge la Chiesetta di Sant’Anna, costruita dopo la distruzione dell’oratorio del Villaggio Walser di Morasco, oramai scomparso, fondato dai coloni tra il XII e l’inizio del XIII, oggi sommerso dalle acque dall’attuale lago venutosi a creare a conseguenza alla costruzione di un’imponente diga.
Passeggiando tra verdi prati, da Riale seguiamo in discesa il Toce, principale corso d’acqua della Val d’Ossola, fino a giungere in un luogo simbolo della Val Formazza: la magnifica Cascata del Toce, con il suo salto di 143 mt, fu visitata ed amata da numerosi personaggi illustri come Richard Wagner e Gabriele D’Annunzio e descritta come la più bella cascata d’Europa.
Sempre lungo il corso del fiume Toce muoviamo verso la frazione di Canza (Früduwald – bosco della cascata) in cui si contano le numerose antiche abitazioni in larice costruite dai Walser, la frazione fu parzialmente distrutta da una valanga nel 1951 che causò numerose vittime. Proseguiamo verso la frazione di Ponte (Zumschtäg), cuore della Valle in quanto sede del Municipio e oltrepassando la centrale idroelettrica – la Val d’Ossola ha un legame importante con l’acqua e con l’energia idroelettrica che fu fondamentale per lo sviluppo industriale del secolo scorso – noteremo nei pressi la più antica casa formazzina, la Casa Forte Steihus, ora adibita a museo etnografico che documenta le tradizioni Walser e ospita esposizioni temporanee sulla cultura locale. E’ uno splendido edificio risalente al 1569, l’unico della Valle completamente costruito in pietra.
Continuiamo il sentiero G00 Via del Gries/Via Sbrinz in un ambiente alpino di rara bellezza muoviamo verso Fondovalle, toccando la Frazione di Valdo e San Michele, luoghi in cui in inverno si praticano lo sci di discesa e lo sci di fondo. Affianchiamo anche la frazione Chiesa situata tra i prati (“in der mattu”), dove sorgono la Biblioteca intitolata ad Angela Bacher e lo Sportello Linguistico Walser ma anche l’antico cimitero Walser con le caratteristiche croci in legno, uguali per ogni defunto.
Da Fondovalle si abbandona il sentiero G00 per imboccare il Sentiero Walser G27. Qui Ha inizio la salita all’interno di un maestoso bosco ricco di biodiversità, lungo una suggestiva mulattiera che conduce alla frazione di Antillone (Puneiga), in cui ammirare un piccolo lago e l’Oratorio della Visitazione. All’interno dell’Oratorio è visibile uno stupendo affresco che illustra un’altra storica processione che si svolgeva il 25 giugno da Formazza all’ospizio di S. Gottardo per 40 chilometri di cammino sulle montagne. Secondo la leggenda il santuario è stato fatto costruire in seguito al miracolo dell’apparizione di magnifiche ninfee dai fiori bianchi nel lago.
Il sentiero si muove seguendo l’andamento sinuoso del versante montano toccando l’Alpe Vova, passando per i piccoli nuclei di Sant’Antonio con il suo oratorio, e prosegue verso il villaggio di Case Francoli. Il paesaggio muta, si fa meno boscoso con possibilità di splendidi affacci sulle cime aguzze della valle. Giunti a Case Francoli (Frankuhuis), l’abitato è dominato alle spalle dell’imponente mole del Monte Giove, con la sua antica fornace per la produzione artigianale della calce ottenuta cuocendo ad alte temperature frammenti di roccia calcarea.
Raggiungiamo infine il fiorito abitato di Salecchio Superiore (am obru Barg) e il rifugio Zum Gora, che sorge su un terrazzo soleggiato, a strapiombo sulla Valle Antigorio, dal quale si gode di un ampio panorama sull’alta Val d’Ossola. Il borgo si è mantenuto più o meno intatto nel tempo ed è di grande interesse per la cultura Walser: case antichissime, la segheria e il forno comunitario.
Consiglio dell’autore
D’obbligo l’assaggio alla specialità della Val Formazza, il Formaggio Bettelmatt. Principe e icona della gastronomia formazzina, è prodotto esclusivamente in 9 alpeggi sopra i 2000 metri. Il suo gusto aromatico ed intenso è dovuto all’erba mutellina presente negli alpeggi di produzione. E’ stato definito “una rarità eroica”.
Vale la pena fare un salto anche a Salecchio Inferiore, lungo un breve percorso in discesa che si addentra nel bosco. Nell’antico borgo è ancora possibile visitare la chiesa, il cimitero Walser e la scuola elementare, trasformata in un museo Walser che ospita manufatti e altri oggetti di importanza artistica, culturale, storica o scientifica.